I Tuareg nascono in un mondo distante, dove le case sono le distese di sabbia ed i tetti i cieli stellati. Siamo
un popolo di origini berbere che ha trasformato il territorio che si estende tra Libia, Algeria, Mali, Niger,
Burkina Faso, Nigeria e Chad nella culla di una cultura affascinante che si è mantenuta intatta nei secoli.
Nati liberi, vissuti nomadi, abbiamo imparato ad orientarci tra le monotone lande del deserto con l’aiuto
delle stelle, vivendo di pastorizia e del commercio di sale, spezie e avorio. L’isolamento ha permesso alle
donne di ritagliarsi un proprio spazio nella società e nel matrimonio, facendo emergere sprazzi di
modernità in un mondo antico.
Allo scoccare del XX secolo la nostra storia cambia: con la colonizzazione francese vediamo il nostro spazio
limitarsi e con la decolonizzazione degli anni Sessanta ci vengono imposte frontiere. Siamo obbligati ad
imparare il significato di parole fino ad allora a noi sconosciute come “sedentarietà” ed “emarginazione”.
Inutili sono le ribellioni degli anni Novanta in Niger e Mali, soffocate nel sangue.
Dobbiamo adattarci alla nuova situazione, ma è difficile in luoghi dove l’acqua scarseggia e lo sfruttamento
incalza. Si vive di piccoli lavori saltuari oppure si emigra con la speranza di trovare altrove parte di quello
che si è perduto.
Arriviamo così a Pordenone e costituiamo una comunità Tuareg, unica in Italia e in Europa, che vuole far
conoscere al mondo la cultura e le condizioni del proprio popolo con l’apertura di chi vede ricchezza nella
mescolanza di esperienze diverse.